Cosa vuol dire usabilità e come applicarla alla realizzazione di un sito web
Cosa significa esattamente usabilità? Si tratta di un approccio progettuale multidisciplinare applicabile in diversi campi, ma è soprattutto nel web che assume un ruolo chiave.
Buone pratiche per una progettazione efficace
Creare gerarchie visive efficaci
Suddividere le pagine in aree ben definite
Rendere riconoscibile ciò su cui si può cliccare
Eliminare il rumore e formattare i contenuti
L’usabilità definisce il grado di facilità e soddisfazione con cui si compie l’interazione tra uomo e strumento – qualunque esso sia, un oggetto fisico come la maniglia di una porta o una interfaccia grafica come quella del vostro smartphone – in relazione alle finalità e al contesto d’utilizzo.
Usabilità significa dunque progettazione orientata all’utente, ossia, conoscerne le necessità e focalizzarsi sul limitarne lo sforzo cognitivo nel perseguimento dei propri obiettivi.
Usabilità e web
Il concetto di usabilità è dunque un approccio progettuale multidisciplinare applicabile a diversi campi, ma è soprattutto nel web che assume un ruolo chiave: un sito user-friendly ci consentirà di incentivare l’utente a rimanere sulla nostra pagina incrementando notevolmente le probabilità di conversione.
Il motivo è presto detto: l’utente di oggi sceglie i contenuti sulla base dei propri obiettivi (si parla infatti di medium on-demand); è abituato a navigare nell’ottica di fare per ottenere ciò di cui necessita, ma è teso al raggiungimento del proprio scopo nel minor tempo possibile e con il minor sforzo possibile.
Se i nostri utenti hanno dunque fretta, di tutte le regole di usabilità nelle quali ci potremmo sicuramente imbattere (efficacia, efficienza, utilità, apprendibilità, memorizzazione, soddisfazione, prevedibilità dell’errore) la più importante e da tenere sempre a mente è: “non costringermi a pensare” (Steve Krug, Don’t make me think), ossia rendimi tutto ovvio, facile e accessibile.
Tradotto in ambito di progettazione web, per quanto umanamente possibile, le nostre pagine – per essere realmente efficaci – dovranno essere auto-esplicative, spiegarsi da sé: l’utente non si sentirà costretto a ragionare su cose che non ritiene importanti. Viceversa, avrà la sensazione che gli stiamo rubando tempo, pochi tentativi di click e frustrato abbandonerà la pagina, volgendosi altrove, probabilmente alla concorrenza. E un utente frustrato è un utente che non torna, o se lo fa, lo fa perché arrabbiato… mettevi al riparo!
Come navighiamo il web?
Quando progettiamo per il web, importante è tenere a mente che le persone navigano le nostre pagine in modo totalmente diverso rispetto a quello che a noi progettisti, designer o owner del sito piacerebbe. Gli utenti dedicando molto poco tempo a leggere le pagine che abbiamo con cura costruito.
L’errore più comune, infatti, è quello di pensare che l’utente, una volta atterrato sulla nostra pagina, ne consulti il contenuto nella sua totalità, leggendo tutto il testo, guardando gli approfondimenti, valutando attentamente le possibili opzioni e, a conclusione di una attenta analisi, scelga la via che reputa ottimale ai suoi fini. Non è affatto così, ahimè.
Gli utenti si muovono febbrilmente saltellando apparentemente a caso da una parte all’altra, fino a quando la loro attenzione non venga captata da qualcosa per loro interessante o che somigli vagamente a quello che stanno cercando. A quel punto cliccano, e se non va la prima, indietro e riprovano.
Ovviamente è una descrizione volutamente ironica e semplicistica del comportamento utente, eppure più vicina alla realtà di quanto sembrerebbe.
Come ci insegna Steve Krug, di fatto, gli utenti:
- non leggono le pagine, le scorrono;
- non fanno scelte ottimali, ma solo soddisfacenti;
- non cercano di capire, ma solo di cavarsela.
Come mettersi al riparo da questi mostri divoratori di contenuto e ingrati dei nostri sforzi?
Buone pratiche per una progettazione efficace
Ogni progetto è differente, ha un target con bisogni e aspettative diversi, obiettivi di business e di marketing differenti e un valore unico da comunicare. Ci sono però delle buone pratiche di progettazione che ci possono aiutare.
Dal punto di vista strutturale ecco alcuni trucchi per costruire pagine chiare, efficaci ed efficienti:
- sfruttare le convenzioni;
- creare gerarchie visive efficaci;
- suddividere le pagine in aree chiaramente definite;
- rendere inequivocabilmente riconoscibile ciò su cui si può fare click;
- eliminare il rumore;
- formattare i contenuti in modo che sia più facile scorrerli velocemente.
Utilizzare le convenzioni
Utilizzare le convenzioni aiuta l’utente a muoversi con familiarità all’interno della pagina e ne riduce il carico di memoria: riconoscere qualcosa è molto più facile che doverla apprendere ogni volta d’accapo o esplorarne il funzionamento quando la si incontra, a scapito di tempo ed energie.
È vero che a volte ci sembra di perdere in termini di creatività e ambizione, ma teniamo sempre a mente che, se è vero che la tecnologia cambia molto velocemente, le persone cambiano molto lentamente.
Nel web ormai ci si aspetta:
- che determinate cose si trovino in un determinato posto;
- che determinate cose funzionino in un determinato modo;
- che determinate cose abbiano un determinato aspetto.
Utilizzando le convenzioni favoriamo il riconoscimento degli elementi e, di conseguenza, rendiamo le informazioni e le funzionalità visibili e facilmente accessibili.
Creare gerarchie visive efficaci
Creare gerarchie visive efficaci significa gestire tutti gli indizi visivi in modo da riflettere a colpo d’occhio le relazioni esistenti tra i vari elementi della pagina: cosa è più importante, quali sono le informazioni collegate tra loro o cosa fa parte di altro.
Una buona gerarchia visiva organizza e assegna priorità ai contenuti in modo che le informazioni siano fruibili istintivamente, risparmiando all’utente una bella faticaccia!
Dimensione, colore e posizionamento aiutano l’utente a capire dove concentrare la propria attenzione e lo aiutano a ridurre la percezione di complessità.
Suddividere le pagine in aree ben definite
Questa buona pratica consente agli utenti di capire con una rapida occhiata dove soffermarsi (riconoscendo in quell’area il luogo dove trovare ciò di cui vanno cercando) e quali parti invece ignorare tranquillamente senza perdersi nulla.
Lato progettista/owner della pagina, di fatto è un modo per accondiscendere senza paura al loro frenetico saltellare qua e la, senza la paura di non intercettare il loro interesse/bisogno col rischio di giocarsi delle potenziali conversioni.
Rendere riconoscibile ciò su cui si può cliccare
I link e le cta devono essere sempre chiaramente identificabili e ovviamente cliccabili. Non dobbiamo portare l’utente a interrogarsi se una parola o una immagine sia o meno selezionabile.
Un click a vuoto di per sé non comporterebbe un grosso danno o perdita di tempo, (clicchi, se non funziona fai un bel back e prosegui cercando un altro punto di selezione) ma teniamo sempre presente che all’utente non piace indovinare, piace avere risposte chiare e immediate a domande precise: ogni punto interrogativo frappone una distanza ulteriore tra noi e il nostro obiettivo, ci distrae da quello che stiamo facendo, ci affatica e compromette la fiducia che riponiamo nel sito e nel Brand che ci sta dietro.
Eliminare il rumore e formattare i contenuti
Eliminare il rumore, ossia eliminare ogni tipo di distrazione possibile: di fronte a una quantità di tempo e attenzione limitata, tutto ciò che può essere considerato superfluo deve essere eliminato.
La scelta di aggiungere o meno un elemento alla pagina dovrebbe essere guidata dall’interrogativo: “Sarebbe realmente utile all’utente, o lo sto facendo solo per me stesso?”.
E quando non ci sarà più nulla da eliminare? Avremo fatto un buon lavoro!
Infine, l’ultima buona pratica consigliata riguarda la formattazione dei contenuti. La gestione del testo è essenziale per consentire all’utente di captare velocemente le informazioni a lui necessarie senza dover leggere tutto.
- Utilizzate molti titoli e titoletti;
- Mantenete brevi paragrafi;
- Organizzate le informazioni in elenchi puntati;
- Evidenziate le parole chiavi.
Ovviamente la formattazione del testo segue la stesura di un testo coerente con le logiche del web: scrivere per una testata giornalistica o un quotidiano è ben diverso che scrivere contenuti online! Se vi interessa approfondire, vi rimando all’articolo della collega Giorgia Chinetti, web content editor.
Tutto qua? Ovviamente no!
I tips suggeriti vi aiuteranno a gestire la struttura di una pagina, ma questa è solo la punta dell’iceberg della progettazione web! A monte di una buona esperienza utente si nascono decisamente altre sfide.
Mi preme farvi un nome: quando ormai pensate di aver finito, di aver progettato e predisposto le basi per la miglior esperienza utente possibile, ecco che arriva lei, l’accessibilità.
Qualora un utente cerchi di accedere al sito e questo non funziona – per qualsiasi ragione – diventa un sito inutile.
Ecco allora che responsabilità di tutti gli attori coinvolti, specialmente designer e sviluppatori (le figure che realisticamente si occuperanno di costruire realmente il prodotto), sarà quella di fare qualcosa per rendere il sito disponibile e accessibile se non a tutti, al maggior numero possibile di persone, nella maggior parte dei contesti possibili.
E se c’è da fare più lavoro?
Ci si rimboccherà le maniche.
E se ci sarà da investire più budget?
L’investimento tornerà utile.
E se ci saranno dei compromessi di design inevitabili?
Eh… piangerò, ma sarò felice di accettarne la sfida.
E dopo?
Test. Un mare di test.
Usabilità significa fare test, test e ancora test.
Non esiste progettare per l’utente senza il coinvolgimento degli utenti reali.
Ma questa, è un’altra storia…
Alice Ballabio
Graphic & Web Designer
Laureata in Design della Comunicazione presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, ha esperienza nel campo del packaging, della brand image e delle esperienze utente coinvolgenti e multipiattaforma.
Le sue passioni vanno oltre l’arte e il cinema, comprendendo attività all’aria aperta tra cui alpinismo, sci e snowboard.
In ‘Digital for Business’ è Graphic & Web Designer e si occupa della realizzazione di strumenti e-detailing e di layout web.